Tonorigen ®

 

Le proprieta’

dei componenti erboristici

 

 

 

 

 

 

IL Thè verde  effetto Termogenico.

Per la presenza di polifenoli e di metilxantine, il Thè verde viene utilizzato come coadiuvante nella riduzione del peso corporeo nell'ambito di regimi dietetici controllati; queste sostanze sarebbero infatti in grado di stimolare il metabolismo basale e la lipolisi e di aumentare la funzionalità renale con conseguente aumento della diuresi.

 

IL The’ verde  potente antiossidante

Tra i principi attivi di maggiore interesse vi sono: i composti polifenolici (catechine, flavonoli e loro glucosidi); le metilxantine (caffeina-o teina-, teofillina, teobromina); le saponine triterpeniche.

Il the verde ha proprietà toniche e stimolanti sul sistema nervoso centrale per la presenza di caffeina, e proprietà antiossidanti, in grado  di aiutare la neutralizzazione dei radicali liberi e di prevenire gli effetti dell'ossidazione nell'organismo. Infatti, il potenziale antiossidante dei polifenoli contenuti nel tè verde è particolarmente elevato, come mostrato da alcuni studi comparativi tra l'azione antiossidante della catechina EGCG (EPIGALLOCATECHINA GALLATO) e quella dell'antiossidante per eccellenza, la vitamina E.

 

Si è scoperto che l'estratto del tè verde ha un'attività antiossidante 200 volte superiore a quella della Vit. E

 

A livello cardiovascolare il the verde protegge il cuore e la circolazione sanguigna: gli antiossidanti del tè verde possono aiutare a neutralizzare i danni, causati dai radicali liberi, alle arterie (arterosclerosi) ed a ridurre i rischi di infarto miocardico e coronarico. 11

 

il The’ verde proprieta’ antivirali ed antitumorali

 Il tè verde ha proprietà antiossidanti, antimicrobiche, ed ANTIVIRALI (in particolare la catechina EPIGALLOCATECHINA GALLATO ) 2

Diversi studi epidemiologici dimostrano come il tè verde riduca il rischio d’insorgenza e lo sviluppo di tumori. 11  12

 

 

L’Ortica viene impiegata in caso di modesta ritenzione idrica, renella, sindromi dolorose dei tessuti periarticolari e muscolo-tendinei ed osteoarticolari, stati anemici e diarree, cellulite ed obesità. Le conferme scientifiche si hanno però solo sugli effetti diuretici ed antinfiammatori.

Per la moderna ricerca scientifica la parte interessante della pianta è data dalle radici, ricche di polisaccaridi, (polifenoli, lectine,(in particolare la  n-acetil-Glucosamina) I lignani ed i fitosteroli. Il suo impiego è consigliato per la riduzione di sintomi e disturbi funzionali legati all'ipertrofia prostatica; aumenta il flusso urinario e la forza del getto urinario, tipicamente ridotta, e riduce il volume residuo in vescica al termine della minzione. 10

I principi attivi contenuti hanno inoltre effetto antivirale conto il virus hiv (I Lignani, la  N- acetil glucosamina, i polisaccaridi) 1 - 2

 

 

 

LA Betulla per la sua attività diuretica, viene comunemente impiegata nel trattamento della cellulite. I principi attivi contenuti nelle foglie di Betulla sono: flavonoidi quali l'iperoside), ed i glicosidi luteolina e quercitrina. Nella pianta sono presenti anche saponine e tannini. Le foglie fresche contengono anche oltre 0,5 % di acido ascorbico e l’acido betulinico con proprietà antivirali 2 .

La ricerca scientifica odierna si sta focalizzando inoltre sulle proprietà anti cancro ed antivirali (virus hiv) dell’acido betulinico4  5  6         http://www.siu.edu/%7Eebl/issue1/betulini.htm

 

Le attività che la medicina popolare riconosce alla Betulla sono  diuretiche, antiinfiammatorie ed antisettiche. Le foglie di Betulla sono state tradizionalmente utilizzate per il trattamento della gotta, delle malattie infiammatorie delle articolazioni e per trattare il dolore di tipo medio nell'artrite. La Betulla è anche utilizzata per ridurre i fenomeni di ritenzione idrica e nella calcolosi renale. E' stato anche dimostrato che gli estratti di Betula pubescens possiedono effetti antibatterici contro lo Stafilococcus aureus.

 

 

 

LA curcuma, è una Pianta erbacea perenne dal caratteristico rizoma di colore giallo, originaria dell'Asia meridionale, dell'India e dell'Indonesia. Contiene i seguenti principi attivi: sesquiterpeni, carburi (zingibrene, B- e d-curcumene, ar-curcumene)  derivati ossigenati ( turmerone, ar-turmerone, curlone, alfa e gamma-atlantoni, bisabolani, germacrani,   turmerone, ar-turmerone, zingiberene, curcuminoidi (curcumina, sostanza colorata e colorante ad azione coleretica, ovvero stimola la bile)amido, proteine, glucosio, fruttosio, arabinosio (arabino-galattini, ukonani), vitamina C.

 

Il nome deriva da Sanscrito Kum-kuma, è l'ingrediente principale del curry indiano  e si usa anche nella mostarda. Si impiega nella Medicina Ayurvedica come depurativo generale, come rimedio nei processi digestivi,  per le proprietà coleretiche e colagoghe, ed anche come  stimolante dell’appetito., la Curcumina ha attività antiflogistica nell’ artrite ed antinfiammatoria a bassa tossicità ( rispetto agli steroidi). E' essenzialmente impiegata come protettore del fegato.

 

La CURCUMINA è stata studiata anche per la sua azione   antiossidante, ANTITUMORALE ed  ANTIVIRALE contro il virus Hiv: 2 - 3

Recenti studi di farmacologia sperimentale e clinica confermano l’attività antimutagena ed anticancerogena della Curcuma, sicuramente attribuita           all' induzione dell'apoptosi (o morte programmata delle cellule ), ma probabilmente anche per l'effetto antiossidante 9  oltre che per interferenza sul metabolismo dell’acido arachidonico.

 

La Notizia – da  http://www.kwsalute.kataweb.it/Notizia/0,1044,4556,00.html

Curcuma: dalla cucina alla farmacia

Dr. FABIO FIRENZUOLI

Pres. Associazione Nazionale Medici Fitoterapeuti

Ospedale S. Giuseppe - Az. USL 11 - Empoli

La Curcuma (Curcuma longa L.) è una pianta tropicale, originaria dell' India, appartiene alal famiglia delle Zinziberaceae, ed è apprezzata da secoli soprattutto in cucina come aromatizzante e digestivo, tra l'altro utilizzata per la preparazione del Curry.

E' chiamata anche lo Zafferano d'India.

Si tratta di una pianta rizomatosa, anche ornamentale, con caratteristici fiori gialli come del resto la stessa radice. I suoi costituenti tipici sono amidi e fibre, sostanze coloranti appartenenti al gruppo della curcumina (curcuminoidi), un olio essenziale ricco in derivati terpenici, e flavonoidi.

Nonostante la medicina popolare e la tradizione erboristica occidentale conoscano ed utilizzino il rizoma di questa pianta come coleretico e colagogo, in realtà le proprietà farmacologiche dello stesso, da riferire essenzialmente alla curcumina, sono: -attività antinfiammatoria , -antiossidante, -immunostimolante

 

Importanti e degne di nota sono l’attività antiossidante e l'attività antiinfiammatoria della curcumina, per inibizione delle cicloossigenasi e delle lipossigenasi, dimostrate sperimentalmente e clinicamente in pazienti con artrite, contro fenilbutazone e placebo.

 

Altri studi di farmacologia sperimentale e clinica confermano l’attività antimutagena ed anticancerogena della Curcuma, sicuramente per l' induzione all'apoptosi (o morte programmata), ma probabilmente anche per l'effetto antiossidante oltre che per interferenza sul metabolismo dell’acido arachidonico.

E sono proprio queste le caratteristiche che rendono la pianta interessante anche dal punto di vista medicinale. Le indicazioni comuni all'impiego di estratti di Curcuma sono rappresentate dalla dispepsia funzionale, calcolosi della colecisti, dispepsia biliare, epatopatie croniche, malattie infiammatorie e degenerative croniche.

Utile nella prevenzione dei fenomeni della cancerogenesi.

La preparazioni consigliata a scopo terapeutico è l' estratto secco ottenuto dal rizoma, abitualmente standardizzato in curcuminoidi. La Curcuma longa entra a far parte anche di numerose specialità medicinali registrate e fitoterapici.

Cautela tuttavia deve essere usata nei pazienti affetti da ulcera peptica e calcolosi della colecisti.

 

 

 

LA CICORIA

 

E' una pianta erbacea perenne con rizoma e radice affusolata e fusto alto fino ad un metro. La forma spontanea si trova nei luoghi erbosi specialmente in prati e campi, dal mare fino alla regione montana; è coltivata in varie forme.


La cicoria è composta principalmente da sali minerali , glucidi , lipidi , proteine , vitamina C,B,P,K, inulina, acido cicorico, acido caffeico , acido clorogenico  

( Possiede un'attività batteriostatica ) , colina , zuccheri, aminoacidi e cicoriina.

Nutritiva, rimineralizzante, antianemica,eupeptica, depurativa, diuretica, aperitiva tonico amara, stomachica, coleretica,colacoga, leggermente lassativa,febbrifuga, vermifuga, indicata nel DRENAGGIO e nelle terapie DIMAGRANTI


Ha una attività non irritante e può essere impiegata anche in età pediatrica, migliora il transito intestinale, aiuta nelle turbe digestive come il meteorismo, ed è ottima come depurativo per la presenza dell’acido dicaffeiltartarico, e per questo può rientrare come coadiuvante nei trattamenti dimagranti,  se usata regolarmente, le sostanze amare della cicoria la lactucina e la lactucopicrina presenti nelle radici sono in grado di antagonizzare le proprietà stimolanti della caffeina

Inoltre l’acido L- cicorico  è studiato  dalla ricerca scientifica per  il suo effetto antivirale hiv. 7,  8

 

 

LA SCUTELLARIA BAICALENSIS  GEORGI

 

La Scutellaria baicalensis o (Baical) è una pianta perenne, alta da 30 a 120 cm, con foglie lanceolate e fiori di color violetto-blu.

Si trova in Cina, Giappone, Corea, Mongolia e Russia. Prospera su pendii assolati ed erbosi e sui terreni incolti tra i 100 e i 2000 m sopra il livello del mare. La radice si raccoglie in autunno o in primavera da piante di 3-4 anni.

 

Nel 1973, nella Cina nord-occidentale furono scoperte 92 tavolette di legno in una tomba del II secolo d.C. Tra le altre erbe elencate nelle prescrizioni per decotti, tinture, pillole e pomate vi era la Baical. L’erba ha avuto un ruolo ben preciso nella medicina erboristica cinese almeno da quell’epoca, ed è uno dei rimedi principali per le condizioni “calde” e “umide”, come dissenteria e diarrea.

 

Contiene circa il 12% di flavonoidi (tra cui baicalina e wogoniside), acido benzoico e steroli.

La pianta deve le sue proprietà terapeutiche soprattutto all’elevato contenuto in flavonoidi, che esplicano una marcata azione venotropa, antiinfiammatoria ed antiallergica.

 

La Baical è un rimedio prezioso per la circolazione. In combinazione con altre erbe viene somministrata per trattare l’ipertensione arteriosa, l’arteriosclerosi, le vene varicose, i lividi ed i problemi circolatori che derivano dal diabete.

Alla luce di recenti dati sperimentali, è ora usata anche per le patologie di origine allergica come l’asma, la febbre da fieno, l’eczema e l’orticaria, benchè senza dubbio la sua azione antiinfiammatoria sia più vantaggiosa per le infezioni digestive.

La Baical è prescritta per infezioni gastrointestinali che causano diarrea come la dissenteria, per febbri elevate e tossi con catarro denso e giallo. Viene anche data a persone che soffrono di patologie urinarie dolorose.

 

Il  flavonoide contenuto nella radice di questa pianta, il (Baicalin), e  possiede innumerevoli  proprietà benefiche:

è  protettivo  per la circolazione venosa, ,  antiipertensivo,  antinfiammatorio, neuroprotettivo;  depurando  l'organismo dalle sostanze tossiche agisce anche contro i radicali liberi,che sono ritenuti fattori  corresponsabili dell’insorgenza di alcune malattie degenerative quali il  morbo di Parkinson e di  Alzheimer 6

 

Ha inoltre proprietà calmanti, antibatteriche, ed attività antifungine ed ANTIVIRALI

contro il virus dell’influenza, quello di  Epstein Barr (mononucleosi),

 

http://www.drugdigest.org/DD/DVH/HerbsReference/0,3928,552023%7CScutellaria+baicalensis,00.html

 

ed il virus  dell’ Hiv –(AIDS). http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=PubMed&list_uids=7693133&dopt=Abstract

 

 

 

 

LA LIQUIRIZIA

tratto da http://liquiritia.it

 

Pianta spontanea appartenente alla famiglia delle Leguminosae, la Glycyrrhiza glabra è conosciuta da oltre 35 secoli. Dalle sue radici si estrae un succo dal gradevole gusto dolce amaro e dalle benefiche virtù: giova alla digestione, regolandola perfettamente in ogni sua fase, protegge l’apparato respiratorio e lenisce la gola. Nota già agli antichi medici cinesi, citata da Ippocrate come rimedio per la tosse , la Liquirizia prende nome da due termini greci, "glykys" che significa dolce e "rhiza" che vuol dire radice. E' una pianta cespugliosa perenne che cresce lungo le coste adriatiche fino a gran parte dell'Asia centro meridionale e dalla sua radice si ricava l'estratto secco nebulizzato e titolato in acido glicirrizico (minimo 4%).

 

Principali impieghi alimentari e farmaceutici.

Le notizie più antiche, circa l'uso della liquirizia, risalgono a 6.000 anni fa; infatti, è stata addirittura trovata in alcune tombe di Faraoni egiziani. Le civiltà dei romani e dei greci, come quella indiana e cinese, conoscevano le proprietà di questa pianta, e medici come Galeno, Celso, Teofrasto e Ippocrate la prescrivevano per la cura della tosse, delle coliche renali ed epatiche, dei bruciori allo stomaco, e, come pomata, per medicare le ferite. Nei secoli, la liquirizia ha continuato ad essere utilizzata e i libri di fitoterapia ne contemplano costantemente l'uso. Le radici e gli stoloni, che sono rami striscianti sul terreno, devono essere estirpati in ottobre - novembre, da piante che non abbiano meno di quattro anni e, puliti e fatti essiccare, devono essere tagliati in piccoli pezzi e conservati in vasi di vetro in luogo asciutto.

 

Attività biologica

Trattamento dell’ulcera - La liquirizia si è dimostrata un farmaco efficace nella cura dell’ulcera duodenale.

 

Effetti antivirali - Fin dagli anni ’80 l’efficacia dei principi attivi presenti nella liquirizia è stata dimostrata nei confronti di diverse tipologie di infezioni virali. Recenti studi condotti su animali hanno dimostrato che gli effetti antivirali possono essere indiretti e almeno in parte dovuti alla stimolazione della produzione di interferone da parte delle cellule tumorali. Quando cellule tumorali di topo venivano esposte al virus dell’influenza, il 100% delle cellule trattate con glicirrizina sopravvivevano mentre quelle non trattate andavano incontro a morte. Il trasferimento delle cellule trattate conferiva maggiore resistenza alle infezioni da virus Herpes simplex. Effetti antivirali diretti sono stati dimostrati in studi condotti in vitro: la glicirrizina inibisce la formazione di placche virali per tre tipi di ceppi di encefalite giapponese, inoltre, si mostra efficace anche nell’inibire la replicazione in vitro del virus della varicella-zoster.

E’ stato dimostrato in diversi studi che la glicirrizina presenta attività antivirale nei confronti del virus umano dell’immunodeficienza (HIV). La glicirrizina blocca la formazione delle placche e l’espressione di antigeni specifici dell’HIV e in studi successivi la glicirrizina solfato si è dimostrata quattro volte più efficace della glicirrizina nell’inibire la trascrittasi inversa dell’HIV. Inoltre, composti fenolici isolati dalla liquirizia, specialmente la licopiranocumarina, inibiscono l’attività citopatica dell’HIV in colture cellulari. Studi di laboratorio, condotti principalmente in Giappone nel 1992, hanno dimostrato l’efficacia della glicirrizina nel trattamento delle epatiti virali di tipo A, B e C. Numerosi studi clinici condotti sull’uomo indicano effetti positivi della glicirrizina sull’epatite virale.

Terapie combinate di interferone e glicirrizina aumentano le funzionalità epatiche in pazienti affetti da epatite C e somministrazioni a lungo termine (2-6 anni) di glicirrizina sono efficaci nel prevenire i tumori al fegato.

Effetti antitumorali - Studi condotti su animali e colture cellulari hanno dimostrato che la glicirrizina e l’acido glicirretinico hanno attività inibitoria contro certi tipi di tumore. Altri studi condotti su animali mostrano che la somministrazione orale di glicirrizina comporta una significativa protezione nei confronti dei tumori della pelle indotta dal benzopirene e da esteri forbolici

Effetti cardiovascolari - Numerosi composti isolati dalle radici di liquirizia (la glabridina è la più attiva e la più abbondante) si sono mostrati efficaci contro il colesterolo e l’artereosclerosi. Questi effetti sono dovuti all’inibizione degli enzimi ciclossigenasi e lipossigenasi.

Effetti antiinfiammatori – La liquirizia viene usata da molti anni per trattare svariate condizioni infiammatorie come asma, psoriasi, eczemi, ulcera duodenale e artriti reumatoidi. Nonostante manchino studi clinici al riguardo, gli effetti antinfiammatori sono evidenti particolarmente per l’acido glicirretinico. La glicirrizina potrebbe agire stabilizzando i lisosomi attraverso l’inibizione delle Fosfolipasi A nelle membrane lisosomali. Viene perciò impedito il rilascio di enzimi proteolitici e di fosfatasi acide dai lisosomi verso i tessuti danneggiati. Il meccanismo antinfiammatorio qui descritto assomiglia all’effettodel cortisolo nei processi infiammatori.


 

Effetti antitosse ed espettoranti – La liquirizia è da sempre ritenuta un efficace espettorante nel trattare i sintomi del comune raffreddore. Estratti della liquirizia vengono usati come eccipienti nelle compresse per curare le affezioni della cavità orale, tuttavia non vi sono evidenze sperimentali a riguardo. L’effetto sarebbe dovuto alle proprietà lenitive nei confronti dei tessuti della gola irritati. Il ben documentato effetto sulle mucose gastriche può essere dimostrato anche nell’esofago e nella gola, spiegando così i conclamati effetti antitosse. Inoltre il gusto fortemente dolce della glicirrizina potrebbe essere in parte responsabile delle proprietà espettoranti.

 

 

 

Liquirizia contro la SARS

tratto da http://www.giornaletecnologico.it/scienza/200306/23/3ef497d20556a/

Al via la sperimentazione.


La liquirizia potrebbe dimostrarsi un valido alleato nella lotta contro la sindrome respiratoria acuta e severa (SARS) che ha già fatto più di 750 vittime da quando è comparsa pochi mesi or sono. Una nuova ricerca rivela che, almeno in laboratorio, un estratto delle radici della pianta è in grado di impedire al virus di crescere all’interno delle cellule.

Il virologo Jindrich Cinatl e colleghi dell’Università di Francoforte hanno scoperto che dosi elevate dell’estratto di liquirizia, chiamato glicirrizina, spazzano praticamente via il virus della SARS da cellule di scimmia infette. Il farmaco è più potente della ribavirina, il trattamento comunemente usato contro la SARS.

La glicirrizina, la molecola responsabile del particolare sapore della liquirizia, rende difficile al virus attaccarsi e invadere le cellule prese di mira. Inoltre ostacola la riproduzione del virus, rallentando la sua diffusione da una cellula all’altra. …………..
Le Scienze

 

 

 

 

 

Bibliografia:

 

1) Jassim, S.A.A 6Naji, M.A in (Novel antiviral agents: a medicinal plant perspective.) Journal of applied Microbiology 95(3), 412-427

 

2)De Clercq E. Rega Institute for Medical research, Katholieke Universieteit Leuven, Belgium

Current lead natural products for the chemiotherapy of human immunodeficiency virus (HIV) infection

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list_uids=10934347

 

3) Inhibition of human immunodeficiency virus type-1 integrase by curcumin Mazumder A, Raghavan K,WeinteinJ, Kohn KW, Pommier Y. Laboratori of Molecular Pharmacology, National Cancer Institute Bethesda, MD 20892-4255, USA. Biochem Pharmacol 1995 Apr. 18; 49(8): 1165-70

 

4)journal article on betulinic acid and melanoma:

Pisha E., H. Chai, I.S. Lee, et al. 1995. Discovery of betulinic acid as a selective inhibitor of human melanoma. Nature Medicine 1(10): 1046-51.

 

5)journal articles on betulinic acid and HIV:

Kashiwada, Y., F. Hashimoto, L.M. Cosentino, et al. 1996. Betulinic acid and dihydrobetulinic acid derivatives as potent HIV agents. Journal of Medicinal Chemistry 39(5): 1016-1017.;

 

Evers M., c. Poujade, F. Soler, et al. Betulinic acid derivatives: a new class of human immunodeficiency virus type 1 specific inhibitors with a new mode of action. 1996. Journal of Medicinal Chemistry 39(5): 1056-1068.;

 

Soler, F., C. Poujade, M.Evers, et al. 1996. Betulinic acid derivatives: a new class of specific inhibitors of human immunodeficiency virus type 1 entry, Journal of Medicinal Chemistry 39(5): 1069-83.

 

6) Biochim Biophys Acta. 2002 Jul 3;1571(3):201-10. 

Flavones from Scutellaria baicalensis Georgi attenuate apoptosis and protein oxidation in neuronal cell lines.

Choi J, Conrad CC, Malakowsky CA, Talent JM, Yuan CS, Gracy RW.

Molecular Aging Unit, Department of Molecular Biology and Immunology, University of North Texas Health Science Center, 3500 Camp Bowie Blvd., Fort Worth, TX 76107, USA.

 

7) Chicoric acid analogues as HIV-1 integrase inhibitors.  http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list_uids=10212126

 

8) Vol. 58, Issue 3, 641-648, September 2000

Viral Entry as the Primary Target for the Anti-HIV Activity of Chicoric Acid and Its Tetra-Acetyl Esters

Wim Pluymers, Nouri Neamati, Christophe Pannecouque, Valery Fikkert, Christophe Marchand, Terrence R. Burke, Jr., Yves Pommier, Dominique Schols, Erik De Clercq, Zeger Debyser, and Myriam Witvrouw

Rega Institute for Medical Research, K. U. Leuven, Leuven, Belgium (W.P., C.P., V.F., D.S., E.D.C., Z.D., M.W.); Laboratory of Molecular Pharmacology, Division of Basic Sciences, National Cancer Institute, Bethesda, Maryland (N.N., C.M., T.R.B., Y.P.).

 

 

9) Food Chem Toxicol. 1994 Mar;32(3):279-83

Effect of dietary turmeric (Curcuma longa) on iron-induced lipid peroxidation in the rat liver.

Reddy AC, Lokesh BR.

Department of Biochemistry and Nutrition, Central Food Technological Research Institute, Mysore, India.

 

10) Urticae radixStinging Nettle Root

R. Bauer1, A. Lardos2, M.H. Kreuter2

1Institut für Pharmazeutische Biologie, Heinrich-Heine-Universität Düsseldorf, Germany

2Flachsmann AG, R&D Department, 8038 Zurich, Switzerland

The use of the stinging nettle root in the treatment of benign prostate hyperplasia (BPH) is a relatively new therapy option in modern phytomedicine. Various components of the polar root extract have been investigated in pharmacological studies and were found to influence hormones or mediatores that are generally accepted as being important in the pathogenesis of benign prostate hyperplasia. Open clinical trials and placebo controlled doulbe-blind studies give evidence for the therapeutic effectiveness of stinging nettle root preparations. Especially due to their capability to substantially increase the quality of life of the patients combined with a very good tolerance stinging nettle root extracts are readily prescribed by practising physicians.

 

 

11) Front Biosci. 2004 Sep 01;9:2618-31.

Chen D, Daniel KG, Kuhn DJ, Kazi A, Bhuiyan M, Li L, Wang Z, Wan SB, Lam WH, Chan TH, Dou QP.

Green tea and tea polyphenols in cancer prevention.

The Prevention Program, Barbara Ann Karmanos Cancer Institute, and Department of Pathology, Wayne State University, School of Medicine, Detroit, Michigan, 48201, U.S.A.

 

The cancer-preventive effects of green tea and its main constituent (-)-epigallocatechin gallate [(-)-EGCG] are widely supported by results from epidemiological, cell culture, animal and clinical studies in the recent decade. In vitro cell culture studies show that tea polyphenols potently induce apoptotic cell death and cell cycle arrest in tumor cells but not in their normal cell counterparts. Green tea polyphenols affect several signal transduction pathways, including growth factor-mediated, the mitogen-activated protein kinase (MAPK)-dependent, and ubiquitin/proteasome degradation pathways. Epidemiological studies have suggested that the consumption of green tea lowers the risk of cancer. Various animal studies have revealed that treatment by green tea inhibits tumor incidence and multiplicity in different organ sites such as skin, lung, liver, stomach, mammary gland and colon. Phase I and II clinical trials were carried out recently to explore the anticancer effects of green tea in patients with cancer. At this time, more mechanistic research, animal studies, and clinical trials are necessary to further evaluate the role of green tea in cancer-prevention. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list_uids=15358585

 

 

12) Mol Biol Cell. 1999 Apr;10(4):1093-104

Epigallocathechin-3 gallate selectively inhibits the PDGF-BB-induced intracellular signaling transduction pathway in vascular smooth muscle cells and inhibits transformation of sis-transfected NIH 3T3 fibroblasts and human glioblastoma cells (A172).

Ahn HY, Hadizadeh KR, Seul C, Yun YP, Vetter H, Sachinidis A.

Department of Pharmacology, College of Medicine, Chungbuk National University, Cheongju 361-763, South Korea.

Enhanced activity of receptor tyrosine kinases such as the PDGF beta-receptor and EGF receptor has been implicated as a contributing factor in the development of malignant and nonmalignant proliferative diseases such as cancer and atherosclerosis.

Several epidemiological studies suggest that green tea may prevent the development of cancer and atherosclerosis. One of the major constituents of green tea is the polyphenol epigallocathechin-3 gallate (EGCG).  http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list_uids=10198059

 

 

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